Nuovo appuntamento autunnale per visitare la ‘Keats and Shelley Memorial House’ a piazza di Spagna.
I nomi dei due poeti sono per noi consonanti, accomunati da un comune tragico destino, oltre al fatto di essere fra i maggiori esponenti della poesia romantica inglese.
Per John Keats Roma ha rappresentato l’ultima speranza di trovare un sollievo dalla tubercolosi, speranza infranta dalla morte avvenuta a cento giorni soltanto dal suo arrivo nella città eterna, il 23 febbraio del 1821. Fin dall’avventuroso viaggio per arrivare in Italia, fino all’ultimo istante della vita del poeta, gli fu accanto il pittore Joseph Severn, amico fraterno.
Diversa è invece la vicenda biografica di Percy Bysshe Shelley, segnata da scandali e lutti: dopo essersi allontanato dall’Inghilterra in seguito a dissidi con la famiglia, giunge in Italia spostandosi frequentemente, e soggiornò brevemente a Roma. Shelley continuò a viaggiare per l’Italia, trovando la morte l’8 luglio del 1822, solo un anno dopo Keats per un naufragio a largo di Viareggio, nel tentativo di raggiungere Byron a Livorno.
Oggi le ceneri dei due grandi poeti riposano nel Cimitero acattolico nei pressi della Piramide Cestia.
La tomba di Keats, per sua stessa volontà, è anonima e come epigrafe reca un verso da lui stesso scritto: “qui giace uno il cui nome è scritto sull’acqua”… fatto smentito dalla grande fama che ebbe la sua originale e colta poesia, tra echi neoclassici e sensibilità romantica oltre che dal pellegrinaggio tributato da allora a questa dimora, in cui abitò solo tre mesi.
Essa divenne nel 1906 una casa museo e un centro di studi attraverso l’acquisizione da parte della Keats and Shelley Memorial Association ed è oggi una sorta di scrigno della letteratura romantica inglese con libri, dipinti, manoscritti e cimeli legati a quel fugace ma vivacissimo periodo storico e culturale di inizio ‘800.
La visita è stata anche l’occasione per ricordare le vicende della scalinata di Trinità dei Monti, a trecento anni dalla sua realizzazione a opera dell’architetto Francesco de Sanctis che, in collaborazione con Alessandro Specchi, creò una elegante struttura ascensionale. Un ripido pendio boscoso, in un’area periferica con poche botteghe artigianali, si trasformò così nello sfondo scenografico di una delle piazze più rinomate al mondo.
La Memorial House ospita attualmente una mostra di disegni e progetti della scalinata e alcune opere di artisti e artiste contemporanei/e in dialogo con essa. Motivo in più per scappare dalle onde della folla sciamante e immergersi in un angolo di bellezza e di pace.




















