Dopo un breve racconto delle vicende che portarono all’attuale aspetto della piazza del Campidoglio, abbiamo cominciato la nostra visita da Palazzo dei Conservatori, dove ci accolto il volto ieratico e inconfondibile di Costantino e dove, passeggiando tra le stanze affrescate con le storie della prima Roma, ci siamo imbattuti in volti e storie spesso familiari: il cosiddetto Bruto, Commodo, Marco Aurelio, Ercole e molti altri.
Tra marmi, bronzi e sarcofagi, più che una visita guidata sulle singole opere, il percorso all’interno dei Musei Capitolini è stato funzionale a una discussione sulla storia antica e le sue forme artistiche, sulle datazioni certe e su quelle presunte, sul valore degli originali greci e sulle copie spesso incredibili, come quelle conservate a Palazzo Nuovo, realizzate a Roma.
Ci siamo congedati davanti al Galata morente, sapendo che quel commiato altro non era che un arrivederci, per tornare ad ammirare (con maggiore tempo) questi Musei senza tempo, primi ed unici al mondo.
