| Visite guidate

Foto della Visita alle Chiese di S. Bonaventura, S. Sebastiano, S. Francesca Romana – 9 Aprile 2022

Il cancello di S. Sebastiano non si è aperto per noi: la gentile monaca della Fraternità di Gerusalemme, con affabilità estrema ma anche con estrema fermezza, ci ha comunicato che avevano avuto “troppe visite” e che avrebbero aperto solo per i Vespri (quando la visita non è permessa, peraltro).

Le ragioni della preghiera e della meditazione sono in genere poco discutibili soprattutto se si gode in esclusiva di un bene…

Così ci siamo accontentati del bel cancello ornato da un meraviglioso glicine, inglobato nei resti di edifici antichi e medievali, sullo spiazzo del complesso di Eliogabalo, poi terreno barberiniano.

Poi abbiamo proseguito la nostra salita verso S. Bonaventura che ci ha ripagato ampiamente della delusione. Un giardino meraviglioso con una vista bellissima su Celio, Colosseo, Palatino, all’interno di un’isola di pace.

Il convento francescano fondato da S.Bonaventura da Barcellona su terreni concessi dalla famiglia Barberini alla metà del Seicento, ospita oggi, proprio in cima alla torre che tutti conosciamo “di vista”, lo studio di un frate pittore, Sidival Fila, che ha la fortuna di creare le sue opere fatte di intrecci di filo, di collage di stoffe antiche, di legno… proprio in questo nido spoglio ma comodo e prezioso per la sua storia e per la vista che offre e che è volentieri aperto al visitatore, con un minimo di organizzazione preliminare tramite il gentilissimo “genius loci” Adriano.

Lasciata la quiete del colle Palatino – versante religioso – siamo discesi verso S. Francesca Romana, un tempo S. Maria Nova, che ospita l’ “icona antiqua” della Vergine originariamente in S. Maria Antiqua, la veneranda chiesa del VI secolo, riscoperta da Giacomo Boni all’inizio del secolo scorso, e che era stata trasferita qui nel IX secolo, nella nuova chiesa dedicata alla Vergine dopo l’abbandono della antica a seguito del terremoto dell’847.

Qui Francesca Bussa de’ Leoni, sposata Ponziani, meglio nota come Santa Francesca Romana, fece voto di oblazione nel 1425 insieme a otto compagne. Qui venne sepolta e riposa oggi all’interno della Confessione riallestita nel ‘600 da Bernini e dalla sua scuola.

A lei Santa Maria Nova venne intitolata e dedicata nel 1440. Adiacente al Tempio di Venere e Roma, ne ha sfruttato grandemente i marmi, come del resto era perfettamente nell’uso dei marmorari romani: bellissimo il “quincunx” sul pavimento proprio davanti alla Confessione.

Nonostante la folla che gravitava intorno al Parco del Colosseo, drammatico preludio al ritorno del turismo di massa “dov’era com’era”, il nostro itinerario e il racconto della stratificazione di questi luoghi si sono svolti in un’atmosfera rilassata di pace e di bellezza. L’avevamo messo in conto e non siamo stati delusi…

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