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Foto della Visita alla Mostra Superbarocco – Scuderie del Quirinale – 28 Maggio 2022

In una giornata caldissima eravamo nelle fresche Scuderie del Quirinale ad ammirare i il Barocco della Superba (per sciogliere la sciarada incatenata del titolo della mostra), periodo straordinario e magniloquente nelle sue diverse manifestazioni.

Il percorso espositivo, cronologico, raccoglie opere provenienti da istituzioni italiane e dalla National Gallery di Washington, ricca di stampe ed incisioni dell’epoca e del luogo.

La mostra si apre con uno dei grandi protagonisti di inizio ‘600, Rubens. In occasione del suo soggiorno, pur breve, a Genova dipinse diversi ritratti di esponenti del patriziato cittadino, fra i quali è esposto quello, di straordinaria bellezza, di Giovan Carlo Doria con il dirompente cavallo di retaggio rinascimentale, con un cagnolino ai piedi che imita “in minore” il gesto del destriero.

Di notevole rilievo è anche la pala dedicata a S.Ignazio di Loyola, in atteggiamento estatico circondato da diverse figure tra le quali una donna indemoniata e un bambino morto, ad evocazione di alcuni suoi miracoli.

La sala successiva presenta opere di Bernardo Strozzi, artista cappuccino che ha assorbito le influenze tecniche e coloristiche sia fiamminghe che caravaggesche. Esemplare ne è il dipinto “la cuoca” (o “la cucina”, ma oggi per lo più inteso come allegoria dei Quattro elementi), criticato dai membri del suo ordine religioso per il profano naturalismo.

In una sorta di rincorsa allo splendore si è arrivati quindi ad uno dei vertici artistici con le opere di Van Dyck, fra le quali lo stupefacente il ritratto Agostino Pallavicino in veste di Ambasciatore al pontefice, con la magnifica veste purpurea di consistenza quasi tattile e quello di Elena Grimaldi Cattaneo in uno splendido abito scuro come il servitore che le fa ombra con uno parasole rosso sgargiante. Perfetto emblema della “Superba” e dei suoi rappresentanti altolocati…

Il viaggio nel barocco genovese è poi continuato con un artista forse sottovalutato ma di notevoli capacità: Giovanni Benedetto Castiglione detto il Grechetto: la sua “Adorazione dei pastori” mostra in primissimo piano un originale e realistico satiro-pastore e una Vergine che rimanda ad alcuni modi del Pamigianino.

Abbiamo concluso la nostra visita con Alessandro Magnasco e le sue singolari e intriganti rappresentazioni paesaggistiche pervase di malinconia, quasi a rappresentare la fine del fasto della repubblica genovese alla metà del ‘700.

Ringraziamo la nostra guida, Federica Di Folco, che ci accompagnato tra questi splendori con la “solita” narrazione vivacissima e approfondita.

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