| Visite guidate

Foto della Visita al Quartiere Garbatella – 14 Ottobre 2023

Mattinata da classica ‘ottobrata’ romana con appuntamento alla Garbatella, alla scoperta di uno dei quartieri popolari più iconici della capitale.

A prima vista questa borgata, nata agli inizi del 1920, potrebbe sembrare un piccolo paese extra cittadino, per le sue peculiari caratteristiche architettoniche e un’atmosfera dai rimandi rurali.

La prima pietra venne posata dal re Vittorio Emanuele III nell’attuale piazza Benedetto Brin, luogo di partenza della nostra visita, accompagnati da Alberto Coppo.

L’Istituto Case Popolari, ente statale per la realizzazione di edilizia economica, aveva individuato nell’area un luogo adatto per gli alloggi per i lavoratori impiegati nella nuova zona industriale del quartiere Ostiense. Sebbene l’ambizioso progetto di industrializzazione non abbia visto la luce, se non in minima parte, la Garbatella venne comunque realizzata come borgata separata dalla città e circondata dalla campagna.

Immediato e riconoscibile il modello della città-giardino, articolata sulle caratteristiche orografiche del luogo e il cui elemento di base è il lotto, un complesso di edifici residenziali non elevati, raccordati con portici ad arco, dotati di cortili interni con aree verdi e agricole. I materiali costruttivi di riferimento sono il tufo e il mattone, con scarso utilizzo del più costoso travertino. Diffuso è l’utilizzo dell’intonaco, con poche ma coerenti scelte cromatiche. Accanto a questa sorta di alfabeto comune, una miriade di altri elementi costruttivi o decorativi donano vivacità e dinamicità alle diverse costruzioni: basamento in bugnato, presenza di ballatoi, architetture a timpano di sapore neoclassico, corpi scala come piccole torrette medievali, elementi inaspettati come colonne tortili e comignoli dalle fogge più variegate. Il piccolo album che associamo a questo post può testimoniare quanto questo quartiere sorprenda piacevolmente la vista: l’evidente eclettismo non pregiudica il senso di armonia unitaria che restituisce la semplice passeggiata per il quartiere.

Gli ex Bagni pubblici con semi-volta a botte a ricordo di passati usi e costumi, Il teatro Palladium con l’attuale ricca attività culturale e il mercato rionale (tuttora chiuso per lavori), la “Villetta”, prima Casa del Fascio poi sezione del PCI (e sue successive scissioni: oggi è sede di un’associazione molto attiva nel territorio), sono alcuni ‘fuochi’ caratteristici della borgata.

Il tempo, come spesso accade, è passato molto veloce e ci siamo inevitabilmente lasciati con l’idea di una nuova passeggiata, con la guida competente e appassionata di Alberto Coppo, per scoprire ancora edifici, aspetti e storie di questo quartiere così noto eppure così sorprendente.

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