| Visite guidate

Foto della Visita a Villa d’Este – 1 Ottobre 2022

Dopo la pausa estiva abbiamo ripreso le attività con la visita alla spettacolare Villa d’Este, prototipo manierista delle ville con giardino, inserita nella lista dei siti patrimonio mondiale dell’umanità dall’UNESCO.

Le sue vicende sono strettamente legate a quelle del cardinale Ippolito d’Este, figlio di Alfonso I e della famosa Lucrezia Borgia, figlia di papa Alessandro VI.

Il prelato, a seguito della sua nomina a governatore a vita di Tivoli e del suo territorio, affidò la fabbrica all’architetto Pirro Ligorio: il suo primo desiderio era possedere una residenza ‘adeguata’ al suo nuovo status e a tal fine non avrebbe badato a spese.

Il nostro percorso ha avuto inizio dagli appartamenti della villa. Dalla cappella privata del cardinale con gli affreschi della vita della Vergine eseguiti da Federico Zuccari, alla sala di Noè, con ampie scene di paesaggio in cui l’acqua è elemento centrale e simbolo dell’alleanza con Dio dopo il Diluvio universale, a quella di Mosè, altro personaggio che ha molto a che fare con l’acqua. Seguono le sale propriamente “tiburtine”, dedicate ai miti fondativi della città dedicate a Ercole, mitico protettore di Tivoli e degli Este e alla Sibilla Albunea o Tiburtina.

Usciti dal palazzo ci siamo incamminati per il giardino che si estende lungo pendii scoscesi, lavorati a terrazze che scendono fino a una zona pianeggiante. Le fontane che ne sono protagoniste rappresentano un capolavoro di ingegneria idraulica, sia per quanto riguarda la concezione generale dell’impianto sia per la complessità del sistema di distribuzione e dei molteplici giochi d’acqua. La fontana simbolo detta dell’Ovato, descritta come il più spettacolare teatro d’acqua della villa, quella dell’Organo, di cui abbiamo ascoltato la breve “esibizione”, e infine quella delle Civette, oggi muta ma un tempo scena di canti di uccelli artificiali che attraevano i volatili reali in visita alla villa. Stupefacente mescolanza di natura e artificio che è la cifra di tutta la Villa.

Intorno all’acqua, quella dei fiumi Aniene e Tevere rievocati nelle fontane, si snoda il complesso programma iconografico ideato dallo stesso Pirro Ligorio, con rimandi costanti alla natura del territorio circostante, alle sue acque fonte di vita e alla sua vegetazione rigogliosa emblema di ricchezza.

Magnifica è anche la veduta panoramica che il cardinale offriva ai suoi contemporanei, la stessa – mutatis mutandis – che noi ancora oggi ammiriamo: dalla campagna tiburtina via via sfumata fino alla città eterna, con all’orizzonte la soffusa immagine del cupolone riconoscibile appieno nonostante la distanza

Ringraziamo la nostra guida Matteo Piccioni che ci ha accompagnati in questa passeggiata fornendoci informazioni di particolare interesse storico e artistico, difficilmente desumibili da altre fonti.

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