Intorno a Roma, fino a quando non diventò capitale, c’era la cosiddetta “cintura verde”.
Ville di campagna con vasti terreni boschivi sorgevano a ridosso della collana costituita dalle mura aureliane. Avevano casini più o meno grandi, più o meno sfarzosi, degni dell’ozio di una nobiltà poco produttiva, più o meno antica… La febbre edilizia e i piani regolatori successivi al 1870 ne spazzarono via molte, ma molte si salvarono, come Villa Borghese, Villa Doria Pamphilj, la più piccola Villa Torlonia, e con loro i giardini, i boschetti, i tanti luoghi ameni.
Villa Paolina Bonaparte è diversa, è dentro le mura, proprio dietro Porta Pia: quando le truppe del Regno d’Italia aprirono la breccia il 20 settembre 1870, entrarono a Roma proprio attraverso il giardino di Villa Bonaparte.
Il giardino era molto più grande un tempo, e l’edificio, nello stile neoclassico di metà Settecento, venne fatto costruire (sull’architetto si brancola più o meno nel buio) dal cardinale Silvio Valenti Gonzaga, segretario di Stato di Papa Benedetto XIV e grande collezionista. Quando nel 1816 Paolina Bonaparte, sposata a Camillo Borghese, tornò a Roma dopo aver seguito il fratello nell’esilio all’isola d’Elba, bussò alla porta della sua casa coniugale, che ancora oggi ospita il suo splendido doppio scolpito da Canova, si vide respinta. Dovendo cercare una casa per sé, acquistò questa dimora, di cui curò il restauro e il rinnovamento dotandola di una impronta personale e riconoscibile.
Federica Di Folco, che ormai conosce ogni singolo metro quadrato della Villa, ci ha accompagnati con la sua consueta competenza e la sua speciale gentilezza nel percorso di visita, dall’atrio al grande salone del piano nobile, con muse a monocromo dipinte in finte nicchie, alla stanza egizia, obbligatorio tributo alle campagne militari in Egitto del fratello Napoleone, alla cappella con stucchi di epoca settecentesca, e infine alla sala da pranzo. A coronamento, la bella loggia al piano nobile con un finto pergolato dipinto che fa da perfetta cornice al bel giardino che ancora oggi circonda la Villa.