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Foto della Gita a Carpineto Romano – 20 Ottobre 2024

Gita in una giornata perfettamente autunnale, con nebbia che si dirada pian piano e lascia spazio a un cielo di contrasti purissimi e a un’aria tiepida e amichevole, a Carpineto romano, cittadina arrocata su due colli dei monti Lepini il cui nome deriverebbe – come quello di altri paesi in Italia – dagli alberi di carpino. Ci guidava Federica Di Folco che ha individuato per noi un percorso che, attraverso vicoli, porte, piazze e snodi monumentali, ci ha restituito con chiarezza la storia della città, e lo ha fatto con la sua ormai leggendaria capacità di avvincere, appassionare e divertire (non è da tutti).

Terra di probabile presenza volsca di cui non si hanno però testimonianze archeologiche, compare nei documenti solo nel 1077 come di pertinenza dei canonici lateranensi, cui fanno seguito, negli anni del periodo medievale, i De Ceccano, i Conti e i Caetani, con varie alternanze.

Una nuova fase si apre a fine XVI secolo, quando ne viene in possesso Pietro Aldobrandini, cardinal nipote di Clemente VIII, cui si affianca in un’attività di riforma urbanistica, agricola e amministrativa, la sorella Olimpia, personaggio molto amato cui è dedicato tutt’oggi il palio carpinetano. Nel 1609 viene fondata la chiesa di S. Pietro, nella quale per un lungo periodo è stata conservata la tela con S. Francesco in preghiera considerata ormai unanimemente un originale di Caravaggio (ora a Palazzo Barberini).

Siamo partiti dalla piazza su cui affaccia la Collegiata, scendendo verso la Chiesa di Santa Maria del Popolo, edificata a fine ‘400 all’epoca di Sisto IV come dono votivo per la fine di una delle tante pestilenze di quei secoli. Degli impianti sistini, se pur declinati in tono minore, ha diversi elementi, il portico su pilastri, lo stile degli affreschi absidali che ricorda Antoniazzo Romano e Melozzo da Forlì, un altare marmoreo con più di un richiamo ad Andrea Bregno…

Salendo poi per strade con i tipici blocchetti di chiara pietra calcarea siamo arrivati a Largo Ponces, già la Corte, luogo di raduni cittadini da cui parte Jo Curso, il corso, e da cui si apprezza molto bene l’impianto medievale fortificato che si dipana in altezza e su cui domina la torre campanaria.

Ma il personaggio cui Carpineto è più legata è papa Leone XIII, Vincenzo Gioacchino Pecci, che nella cittadina lepina nacque nel 1810 e che divenne papa nel 1878, il primo papa a non esercitare il potere temporale nonché primo papa ad essere filmato e audioregistrato… Carpineto si abbellì di chiese e fontane che si aprono su piazze con vedute bellissime su coste di monti verdissime che fanno da sfondo all’acqua e alle sculture. Domina la parte alta del paese il palazzo Pecci, mentre è più appartata la chiesa che venne costruita quando il papa era talmente anziano da non poter soprintendere alla sua conclusione: naturalmente porta il suo nome, è la bella chiesa di San Leone Magno, con facciata neoclassica di Francesco Fontana.

La Cantina di Cati Briganti ha accolto il nostro gruppo con una cucina al tempo stesso autenticamente carpinetana, raffinata e genuina, con ottimi vini e dolci quasi commoventi… non poteva darsi conclusione più piacevole!

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