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Mostra “Favoloso Calvino. Il mondo come opera d’arte: Carpaccio, de Chirico, Gnoli, Melotti e gli altri”

Il titolo della mostra che celebra il centenario della nascita di Italo Calvino (15 ottobre 1923) allude al mondo forse più conosciuto dello scrittore, raccoglitore e scrittore di favole, ma al contempo dà conto della favolosa poliedricità, fecondità, attenzione a tutti gli aspetti della cultura, al forte impegno sociale e politico di una personalità – come è stato detto – caleidoscopica. E lo fa mettendone in luce il processo creativo che, secondo il curatore Mario Barenghi, parte da un’immagine – «nata chissà come» – “che si porta dietro a volte per anni; a poco a poco dall’immagine comincia a dipanarsi una storia, che gradualmente dispiega significati inattesi e acquista senso”. Al posto delle immagini, altri interessi, altre fascinazioni, letterarie, scientifiche, mitologiche funzioneranno poi da attivatore creativo.

Ma certamente il filo rosso che questa mostra ha scelto di seguire è quello della rappresentazione visiva, con oltre 200 opere di artisti il cui lavoro si interseca con quello di Calvino (come Giulio Paolini, che compare persino sotto mentite spoglie in “Se una notte d’inverno un viaggiatore”). Il piano che li accomuna è quello della riflessione sulle funzioni e sulle forme dell’arte.

Un viaggio affascinante in cui Palomar/Calvino e gli artisti che lo hanno incrociato ci guideranno in un cosmo di paradossi: gioco molto serio, metafisica terra terra, mondi estranei ma possibili, teorie scientifiche indimostrabili… accompagnati dalle immagini affascinanti di Enrico Baj, Gianfranco Baruchello, Giorgio de Chirico, Domenico Gnoli, Fausto Melotti, Giulio Paolini, Tullio Pericoli, Luigi Serafini, solo per citarne alcuni.

  • A cura di: Giuseppe Garrera

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